Maltempo, bilancio delle attività di protezione civile

Assessore Canali: «Ottanta volontari per sorvegliare gli argini dei fiumi»
  Quinta Commissione Consiliare (Ambiente, Ecologia, Caccia, Pesca, Protezione civile, Vigilanza) presieduta dal consigliere Diego Vianello martedì 20 novembre nella sede di Mestre della Provincia di Venezia, Centro Servizi 2. Hanno partecipato, oltre ai membri della Commissione, Giuseppe Canali assessore provinciale alla Protezione civile e il dirigente del servizio Massimo Gattolin. Nel corso della commissione l’assessore Canali ha illustrato e commentato l’attività della Protezione civile durante il maltempo che ha interessato il Veneto e la Provincia di Venezia dal 10 al 13 novembre. Assessore Canali: «La Provincia di Venezia, grazie ai volontari della Protezione civile, ha agito in modo puntuale e tempestivo per dare una risposta concreta alle esigenze di intervento che si sono presentate nel corso dell’evoluzione dei corsi d'acqua. L’attività di collaborazione e coordinamento è stata positiva, ed è diventata nel tempo più efficiente ed efficace. Ringrazio tutti coloro che hanno contributo a questa operazione che ha dato ottimi risultati. Questo lavoro di squadra dà a tutto il sistema della protezione civile la soddisfazione di essere vicino alla gente nel momento del bisogno; per questo è  fondamentale mantenere costante l’attenzione al problema, ricevere informazioni tempestive sulla velocità di propagazione delle piene e del loro transito nelle varie località per consentire una corretta programmazione delle attività di prevenzione e soccorso della Protezione Civile, e soprattutto promuovere quelle azioni necessarie per salvaguardare il territorio dal rischio idraulico».   Di seguito i punti esaminati:   1.    Impatto sulla collettività Le forti precipitazioni, la concomitanza di alta marea e la conseguente ondata di piena dei corsi d’acqua hanno reso necessario lo sgombero di quattro nuclei familiari le cui abitazioni erano ubicate in area golenale del fiume Piave in Comune di S. Donà di Piave.Le stesse persone (12) hanno trovato ospitalità presso abitazioni di parenti ed amici.   2.    Impatto sull’ambiente La Provincia di Venezia è attraversata dalle aste terminali dei principali fiumi del Veneto (Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta, Adige) e per alcuni di essi (come nel caso del Tagliamento o del Livenza che raccolgono buona parte delle proprie acque in Friuli) i bacini imbriferi comprendono ampi territori extraregionali. Il territorio provinciale è inoltre attraversato da una fitta rete di canali consortili e di rogge. I fenomeni di piena quindi, risentono oltre che delle condizioni meteo a monte o in loco, anche delle regolazioni che il Friuli mette in essere o delle opere che la medesima Regione ha attuato a difesa del proprio territorio. I fenomeni di piena assumono particolare rilievo quando lo scarico in laguna o in mare è ostacolato da condizioni di alta marea, soprattutto se eccezionali come quella appena passata (6a marea eccezionale in ordine storico). Nei giorni di maltempo si sono verificate esondazioni nelle aree golenali (ove sono comunque presenti abitazioni, parcheggi, attività commerciali) dei corsi d’acqua, senza dar luogo ad allagamenti di altri territori. E’ stata segnalata la formazione di fontanazzi, oltre alla possibilità (ancora da accertare in via definitiva) di fenomeni franosi ed erosivi degli argini e delle rive in occasione del ritiro delle acque, aggravati dalla presenza di fauna (nutrie, tassi o gamberi della Louisiana) che scava le tane nel corpo arginale. Nei comuni costieri, si sono verificati fenomeni di erosione delle spiagge e di ammassamento di enormi quantità di materiale ligneo e, in generale di rifiuti trasportati dalle piene.  Al momento la somma necessaria per la pulizia degli arenili, l’asporto dei rifiuti e il ripascimento delle spiagge è stata quantificata circa tra 10 e 20 milioni di euro.   3.    Misure di salvaguardia e tutela della pubblica e privata incolumità adottate per la gestione dei soccorsi e il superamento dell’emergenza. Nelle aree golenali del Piave insistono, in particolare nel territorio comunale di San Donà di Piave, alcune abitazioni che, in occasione di piene, a seguito di ordinanza sindacale vengono sfollate. Per questo scopo sono state utilizzate alcune imbarcazioni della protezione civile. Sempre nel comune di S. Donà Di Piave è stato chiuso l’accesso al parcheggio fluviale ed interdetta la viabilità al di sotto del ponte della Vittoria. Per la chiusura, a mezzo di paratie, del varco sull’argine di accesso al parco fluviale di Noventa di Piave, nelle ore serali dell’11 novembre scorso, sono stati impiegati i volontari del locale gruppo comunale di protezione civile e una autogru di ditta privata. Sono poi stati utilizzate torri faro e generatori sempre della protezione civile. Nell’intero territorio provinciale sono stati impiegati circa 80 volontari che hanno svolto attività di sorveglianza lungo gli argini dei fiumi Adige, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, Lemene, Loncon, Gorzone, Dese, Zero e Marzenego per individuare eventuali fontanazzi. Hanno svolto anche attività di supporto per le operazioni di sfollamento dei nuclei abitativi, di monitoraggio dei corsi d’acqua con la predisposizione di saccate ad eventuale difesa di abitazioni. Sono stati utilizzati automezzi e jeep per il controllo del territorio. Anche la Polizia provinciale ha partecipato attivamente al controllo ed alla vigilanza del corso dei fiumi.   4.      Impatto sull’assetto economico del territorio Ad oggi non sono stati accertati danni a strutture pubbliche o private, eccezion fatta per quelle ubicate nel centro storico di Venezia, sottoposte ad un’acqua alta eccezionale con punta massima di 1,50 metri.     In chiusura il presidente Vianello ha commentato: «Ci riserviamo di acquisire la documentazione dei danni subiti dalle zone litoranee colpite dal maltempo, e di sostenere le azioni a sostegno dell’industria turistica anche in vista della prossima stagione, auspicando di accelerare gli interventi previsti». 
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